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Risonanze

2022-06-19 12:23

Giuliano

Cuore, Respiro, neurofeedback, biofeedback, cervello, psicosintesi, risonanza, coerenza, oscillazioni corticali, hillman,

Risonanze

"La pratica rende perfetti" dice un proverbio. Non c'è dubbio che la saggezza popolare abbia diritto di esprimersi e di offrire contributi utili. Altr

"La pratica rende perfetti" dice un proverbio. Non c'è dubbio che la saggezza popolare abbia diritto di esprimersi e di offrire contributi utili. Altra cosa è prenderla in considerazione con rispetto seguendone i consigli. 

 

La pratica della meditazione è un' arte che richiede costanza e passione, entusiasmo e impegno. La meditazione, parola che rappresenta moltissime forme di raccoglimento, è generosa per gli effetti che può favorire ma è anche molto capricciosa in quanto desidera essere corteggiata, con costanza, con continuità e con cura. 

 

Ho usato tre parole, costanza, continuità e cura, non a caso e assolutamente consapevole delle loro intrinseche dimensioni semantiche. La pratica (ri)chiede costanza nel senso che necessita venga concesso lei uno spazio nella giornata con un ritmo scandito.

 

Ovviamente quando si parla di meditazione si parla di ciò che noi stessi stiamo offrendo a noi stessi, quindi il dono di accompagnarci il più spesso possibile in quella dimensione di ascolto, di accoglienza di noi stessi e del nostro funzionamento, idiosincrasie e bellezze, di esperienza di trasformazione in dinamiche e configurazioni nuove e mai sperimentate ne beneficiate prima.

 

Ma anche la continuità, che con la costanza si sposa in modo sinergico, è necessaria. Proprio il ritmo che viene scandito determina quanto il sistema riesca a beneficiare delle continue sessioni formali di meditazione. Il sistema (Noi, il corpo, la psiche e la loro relazione) impara ad accogliere la pratica, lentamente e in modo peculiare alla sua (del sistema) storia. Apprende quanto sia facile o meno inserire nelle abitudini apprese in precedenza questo modo di sperimentare la fisiologia che dalla meditazione scaturisce ed emerge divenendo consapevole che ne esisteva una storicamente precedente alla quale riferire e con la quale confrontarsi prima di soppiantarla. Le due fisiologie occorre si cedano il testimone con diplomazia e con fluenza magari integrandosi fra loro in un "tertium non datur" apparentemente non contemplato ne contemplabile, in una sintesi come si dice in psicosintesi, che permetta di valorizzare il passato e far tesoro delle nuove esperienze, recuperando le energie stoccate e organizzate dinamicamente in vecchi schemi e modelli interattivi e integrandole in un quadro creativamente unico.

 

E' impegnativo decidere di cambiare senza prendere in considerazione che il sistema psiche-corpo ha una sua evoluzione dalla nascita ad oggi e che favorire una sua transizione da un modo di funzionare ad uno nuovo, compreso adottare la meditazione come sistema di conoscenza e trasformazione e stile di Vita, richiede una riflessione come dice Hillman, nel suo "Puer Aeternus"

 

Ma in questo momento di transizione non è possibile progredire finché non saremo tornati indietro, e dentro, quanto basta per permettere all’uomo inconscio che è in noi di raggiungerci. Senza la sua collaborazione, non potremo sanare la scissione, perché è da lui che siamo scissi. Per ottenere la sua collaborazione, bisogna che gli andiamo incontro per un pezzo di strada nel suo mondo di penombra.

 

E qui il concetto di cura. Cura e attenzione per noi stessi, far dei nostri sforzi un impegno e una Volontà ma mai un obbligo. Occorre sempre tenere a mente con tenerezza e gentilezza che cambiare richiede tempo e disponibilità  a permettere a due paesaggi di contrattare uno "sfumato" fra l' uno e l' altro per agevolare il passaggio tra le due tradizioni. La compassione non è tanto un pensiero ma un' atteggiamento e un sentire profondo, frutto di una riflessione ed una profonda empatia che guida la nostra intrinseca osservazione e significazione verso una valorizzazione dei passaggi di Vita da una modalità di viverla a una nuova sostenendo il ritmo e il fluire in modo che la natura stessa del nostro Essere trovi con morbidezza ed eleganza, armonia e coerenza, il suo percorso di evoluzione. Spinto certamente dalla nostra intenzione.

 

E' in questo paradigma filosofico che cerco di integrare la psicoterapia e la meditazione, l' occidente e l' oriente, cervello sinistro e destro, la dimensione conscia e la dimensione inconscia, cervello e cuore, dove la meditazione trasforma il terreno, lo ammorbidisce, lo rende ossigenato e più disponibile a far entrare e uscire qualcosa. Attraverso la psicoterapia, la riflessione personale, l' incontro con la mia terapeuta e i "miei" pazienti è possibile modificare, trasformare, aggiornare i contenuti che dai movimenti della relazione fra me e me e me e l' ambiente emergono dall' inconscio rendendosi disponibili e facendosi vicari non solo della loro natura semantica ma anche della loro funzione di messaggeri della condizione di un sistema in dinamica evoluzione.

 

Stamani ho provato a sperimentare ancora mediante la tecnica del "slow-paced breathing" l' effetto sulle oscillazioni cerebrali e fra le intuizioni più significative mi è, non a caso, risuonato il concetto di risonanza sorta proprio attraverso la pratica. Ammetto che non bastano dieci minuti e che, come ho descritto in altri articoli del mio blog, l' attenzione al respiro e l' immaginazione al centro del petto sono due fondamentali strumenti psicologici per contattare la dinamica delle oscillazioni cerebrali. Esse, sebbene mediante il paradigma del neurofeedback vengano restituite rendendole consapevolizzabili alla coscienza, non sono contattabili nella pratica con un gesto intenzionale, esprimendo la volontà di modificarle; è bensì orientando, almeno nella mia esperienza, lo sguardo interiore al respiro, al ritmo, alla corsa del petto, alla armonica oscillazione che è possibile mettersi al loro cospetto.

 

Ho osservato come il neurofeedback restituisca (seppur non sempre e non sempre nella stessa maniera e con la stessa facilità) una coordinazione fra respiro e risposta delle oscillazioni cerebrali; questo permette di coordinare l' attività corticale attraverso l' attenzione e la cura del respiro, della postura e svuotando lentamente la mente da pensieri sempre meno utili e direzionando il teatro mentale alla pratica.

 

La parola chiave di oggi, sebbene la conoscessi e l' abbia praticata da tempo nelle esperienze del biofeedback HRV (cardiaco) è diventata ancora più significativa in quanto vicaria di una dinamica di coordinazione (entrainment direbbero gli inglesi) fra i vari apparati del sistema.

L' immagine più immediata è quella dei pendoli che sebbene fatti partire a velocità diversa trovano lentamente il loro ritmo comune oscillando in modo sincronico. Così il respiro, favorito e aiutato da una disposizione intenzionale psicologica di ascolto di esso aiuta gli altri sistemi a ricoordinarsi e acquisire una armonica configurazione dinamica, tanto il cuore quanto il cervello. Inoltre il cuore stesso influenzerà, vicariando il respiro, l' attività corticale la quale, raggiunta la sua ritmicità, rimanderà al cuore e al respiro (nella sua componente automatica) una stimolazione di regolarità creando un sistema di feedback complesso e autorinforzantesi. 

 

Ed il fatto che le intuizioni emergano spontaneamente mi piace pensare che sia effetto fornita dalla risonanza e dalla coerenza fisiologica. Tutto questo potrebbe favorire un effluvio di intuizioni che trovando passaggi più disponibili e meno caotici si mostrano alla coscienza gemmando come primo movimento dalle sensazioni corporee e traducendosi secondariamente in immagini e pensieri. 

 

E' qui, che in virtù di una disponibilità psicobiologica e di sensazioni permissive, che tali contenuti  e tali immagini possono essere prontamente raccolte e divenendo oggetto di riflessione, magari evocando e convocando l' inconscio proponendo una risignificazione e una nuova partecipazione consapevole. Attendendo la Sua risposta a questa nostra richiesta di ridiscutere il valore e la portata affettiva oltre che cognitiva delle parole e delle rappresentazioni che in noi sono la base del senso e del significato che diamo al mondo e alla nostra Vita creiamo la dinamica di trasformazione fondamentale e rivoluzionaria, seppur da sostenenere e aggiornare costantemente.

 

Con gratitudine

 

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