Newsletter
via Pagnini 27, Firenze,
Fi, 50134
Email: dr.giulianomonteleone@gmail.com
P.iva 07032890480
Iscritto all' Ordine degli Psicologi della Toscana matr. 8414
All' età di tredici anni ho iniziato la mia esperienza nello scoutismo. Esperienza per me a dir poco fondamentale in quanto culla e radice di moltissimi valori che tutt' oggi riconosco come fondanti e orizzonti della mia etica e della mia visione del mondo. Attraverso lo scoutismo ho potuto conoscere la prima fre le mie grandi passione: il camminare nella natura (e non solo).
Da allora non ho più smesso al punto che, apprezzando la possibilità di poterlo fare vivendo a Firenze, città a misura di cittadino, mi muovo spesso a piedi da un capo all' altro, quando devo andare in studio o quando decido di esplorare nuovi percorsi. Questa passione la concilio con la fotografia e la possibilità di coltivare uno sguardo sempre farcito di curiosità e meraviglia verso quei luoghi che seppur visti centinaia di volte, trovano la possibilità di rinascere alla mia coscienza come rinnovati e in qualche loro dimensione come ancora non del tutto visti davvero.
Il camminare che più mi appassiona è senza dubbio il trekking, quello sui sentieri di montagna o fra le colline sebbene la prima l' apprezzi maggiormente. Nel camminare vivo la stimolazione del corpo. Riconosco sensazioni e in virtù della stimolazione dei sensi riaffiorano memorie e ricordi che mi permettono “viaggi nel tempo” e valorizzazione del presente. Ogni senso viene stimolato; la vista che chiaramente è quella più immediatamente praticata ma anche l' olfatto, soprattutto in campagna o in montagna quando ci si immerge in mezzo alla vegetazione e dove ogni albero, arbusto o fiore per quanto umile e piccolo possa apparire, contribuisce con un diverso corredo aromatico alla sinfonia olfattiva. Anche il tatto si fa sentire; i piedi che ci portano ad un certo punto, dopo molto andare e con il crescere della stanchezza muscolare, ci avvertono del tipo di terreno o le gambe che avvertono tensioni frammiste di stanchezza e adrenalina. Ma anche il vento o il calore del sole o il freddo di una parte in ombra di una montagna.
Nella mia esperienza ho scoperto anche il senso dell' orientamento topografico e del tempo come un senso molto più concreto di quanto non si creda. Camminando ci si perde e ci si ritrova ad ogni passo.
L' obiettivo di un percorso ci chiede di aver cura e attenzione verso noi stessi, osservare rispetto verso le nostre possibilità, conoscersi al fine di essere raggiunto. Camminando si incontrano le salite e le discese che richiamano le nostre più intime e segrete relazioni con il mondo come metaforicamente e inconsciamente interpretiamo. I sensi ed il corpo divengono metafora e messaggistica di una disposizione d' Animo che attraverso il cammino si fanno largo nella coscienza.
Camminando si impara a conoscere la Natura. Si apprende a riconoscere colori, forme e configurazioni, lo spirito dei luoghi, il suo linguaggio e l' umore delle sue stagioni. Se si dedica attenzione e presenza, e si propone a noi stessi uno spirito di meditazione e contemplazione si apprende a rispettare il luogo che ospita i nostri passi, si percepisce il bisogno e l' opportuno atteggiamento di “chiedere permesso” essendo il nostro tragitto passante all' interno di una comunità a noi nuova e noi nuovi ad essa ma nondimeno occasione di una conoscenza e scambio reciproco.
Si cammina in compagnia ma allo stesso tempo in solitaria. Ci si accompagna e si scopre quanto sia possibile esser reciprocamente d' aiuto anche solo talvolta con la sola presenza e disponibilità ad esserci.
La compagnia può cambiare e si apprendere ad essere flessibili e diversamente disponibili al nostro o alla nostra compagna coordinando e scegliendo la meta in modo opportuno ed ogni volta adeguata alle nostre comuni possibilità per raggiungere insieme l' obiettivo desiderato. E' sempre un incontro, condivisione e scoperta, da vivere insieme e da portare alla luce non in modo omologato ma in modo peculiare in modo che la sensibilità di ognuno possa dipingere aspetti diversi dello stesso percorso.
Nel cammino si cresce, si evolve, e non importa quanto lunga sia la strada ma quanto vissuto sia il percorso. Ogni passo è una vita. Nel cammino ho imparato a riconoscere la metafora del percorso di psicoterapia e crescita personale con il mio psicoterapeuta e io stesso come psicoterapeuta accompagnare il paziente che desidera affidarsi a me nel proprio percorso.