psicoterapeuta psicoterapia psicosintesi Giuliano Monteleone Firenze Giuliano Monteleone, psicologo e psicoterapeuta
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Giuliano Monteleone


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Fotografia

La mia memoria ospita ricordi connessi ad aver imparato ad usare le macchine fotografiche reflex analogiche già in tenera età, attraverso gli insegnamenti della mia mamma e di alcuni suoi colleghi di lavoro consumando però ingenuamente, senza criterio e per puro spirito di curiosità molti rullini fotografici. Ero un bimbo che cercava di capire ed esplorare.

 

Mai però coltivata con la passione attuale; lo studio della psicologia ha saputo nutrire e sostenere, in virtù degli studi all' università di psicologia generale e sperimentale a Firenze. Materie come le neuroscienze della sensorialità, neuroscienze cognitive, psicofisica, psicobiologia dell' attenzione, psicologia dinamica e psicologia sociale hanno saputo offrirmi gli strumenti per affinare quella sensibilità necessaria a far tendere pensiero, conoscenza ed emozioni verso l' integrazione di una coscienza orientata alla bellezza della fotografia forse, all' epoca, però ancora troppo teorica.

 

Ma è solo attraverso il mio percorso personale in psicoterapia, junghiana prima e psicosintesica attualmente, che ho davvero preso atto di quanto la fotografia sia per me non solo importante ma una vera e propria forma di nutrimento dell' Anima tale per cui lentamente il divario fra me ed Essa (sia l' Anima, che la fotografia) tende ad accorciarsi (o almeno così mi piace pensare possa avvenire). Ovviamente ogni esperienza concorre ad integrare tasselli che non solo si accumulano ma si coniugano declinandosi in un disegno via via ricco di senso e di significato che offrono a me motivazione a perseguire la coltivazione di questa passione e valorizzarla per perseguire, come i frutti delle stagioni in agricoltura, una continua autocomprensione e autoscoperta.

 

Vivo la fotografia come intimo e personale strumento di esplorazione del mio mondo interiore all' insegna di una costante sintonia con quello “esteriore”, un dialogo e uno scambio fra dare e ricevere, fra proporre ed accogliere.

 

Nella fotografia c'è la possibilità di coltivare e affinare la creatività, la meraviglia e la curiosità. Può avvenire attraverso un atteggiamento di tipo “mindfulness” dove l' attenzione al momento presente, addestrata ed esercitata con le pratiche formali tipiche della meditazione di consapevolezza, sa convogliare le energie psicofisiche organizzandole in un flusso più coerente e più funzionale. Funzionale a cosa? L' atto di mettersi a disposizione per l' inquadratura, senza un obiettivo a priori, richiama il mondo interiore a riorganizzandosi meditativamente orientando e rinnovando lo sguardo.

Non è tanto l' organo della vista quanto quelle aree più profonde del sistema nervoso deputate alla percezione e gestione del significato che attraverso l' intenzione e l' attenzione predispongono le molteplici aree nervose dell' apparato sensoriale ad esser pronte ad attivarsi.

Questa predisposizione favorisce il mondo interno e mondo esterno a incontrarsi e riconoscersi nell' inquadratura, quella impressione che rappresenta il kairos, quel momento unico e insostituibile in cui si attiva una risonanza fra vissuto interno in attesa di essere richiamato e il mondo esterno come “sonda” e noi come testimoni vigili e presenti di questo scambio. Ovviamente il mondo interiore è sempre popolato di contenuti a noi non del tutto disponibili ma attraverso l' intenzione di osservare il mondo è possibile permettere loro di emergere venendo alla luce della coscienza.

 

Così non è tanto e solo lo scatto con il suo contenuto, che mi interessa, ma quel intimo e unico momento in cui interno ed esterno si incontrano e si esplicano attraverso la mia sensazione ed emozione di riconoscere in quella inquadratura un valore unico, come molti altri sicuramente, ma il solo che in quella occasione ha saputo permettere la rinascita di una parte di me alla coscienza guidata in modo volontario ma anche rivolto con fiducia ai suggerimenti dell' inconscio.

 

In quanto appena descritto riconosco il valore della relazione, fra me e il mondo, dove il solipsismo, ovvero il credere di esser isolati e unici detentori di una verità creata dalla sola realtà interiore, non permetterebbe una evoluzione ed una conoscenza sufficiente di sè e del prossimo, in quanto probabilmente rifletterebbe un confronto con se stessi ma senza termini di paragone o senza stimoli “diversi” da quelli che già dentro esistono e senza un obiettivo tale per cui valga la pena muoversi da dove siamo a dove potremmo essere.

L' esterno diventa stimolo per la meraviglia che l' incontro genera, entusiasmo generato dal riconoscere che è possibile scoprire nuove cose dell' interiorità ancora non viste benchè presenti silenziosamente, un viaggio nel tempo dove memorie e vecchi modelli tornano alla luce per essere integrati e risignificati dalla disponibilità al mettersi in gioco.

 

Ovviamente tutto questo è una riflessione che la fotografia mi permette di far emergere a me stesso. E' sempre un sottile equilibrio fra inatteso e cercato, fra scoperto e trovato. La macchina fotografica è spesso con me, come può esserlo un telefono o un libro. Posso essere sedotto da stimoli offerti da bellissimi fiori in un giardino, impressioni di fotografia di strada oppure da un bel paesaggio. I fiori possono essere ripresi da una prospettiva più ampia oppure attraverso la tecnica “macro” grazie alla quale posso avvicinarmi al punto da inquadrare piccolissime parti di essi. Le dinamiche della strada sono piene di significati e di emozioni, metafore ed allegorie, e ponendosi con attenzione e atteggiamento di disponibilità, è possibile incontrare scene intense e piene di vissuto come un abbraccio fra fidanzati o un suonatore di strada oppure una fragorosa risata che nella foto sembra addirittura emettere il suo suono peculiare. Queste immagini non chiamano ne urlano ma silenziosamente attendono chi sappia riconoscere in esse un reverbero universale ed archetipico tale da eleggerle come esperienze piene di bellezza. Le foto paesaggistiche allo stesso modo ci permettono di beneficiare dei molti ritmi e degli accostamenti cromatici che a seconda della stagione e del momento del giorno possono emergere più o meno intensamente.

 

La fotografia è partecipazione e “opinione” attraverso la scelta dell' inquadratura, del modo in cui desideriamo raccontare il mondo e attraverso essa le nostre più intime emozioni, come ci poniamo in esso e come desideriamo viverlo e pensarlo.

Da psicoterapeuta non ho ambizioni professionali nella fotografia ma sono guidato dal coltivare tale passione in virtù del fatto che attraverso essa posso continuamente conoscere, praticare e trasformare me stesso e valorizzare le mie essenze nel mondo. Alla stessa maniera incoraggio e sollecito con entusiasmo i pazienti che desiderassero sperimentarsi nelle forme d' arte per solleticare l' Anima ad esprimersi a sè stessi e al mondo.


 

 

 

A proposito di questa immagine:

 

Due gabbiani, che volano insieme, forse verso lo stesso destino o forse solo fino al prossimo battito d'ali per proseguire verso mete differenti. Al ponte della Vittoria, con il teleobiettivo ho provato a seguire il volo di questi uccelli e riuscirci non è stato facile, come non facile è stato metterli a fuoco mentre cercavo di seguirli. Ho desiderato aggiungere una atmosfera sognante attraverso un overlay colorato.

A proposito di questa immagine:

 

La Luna, nel cielo, la sera, in silenzio riflette la luce del Sole e si mostra nella sua forma quasi sferica. Sebbene allo sguardo fosse un giallo quasi arancione, la macchina fotografica e l' obiettivo non sono riusciti a carpire i cromatismi riflessi emanati dalla superficie lunare e filtrati dall' atmosfera. Ho provato a donare a questa Luna una mia personale interpretazione del colore che lo sguardo riceveva. 

A proposito di questa immagine:

 

A Firenze, alla fortezza da basso c'è un bellissimo laghetto dove si incontrano e nuotano pacifici molti cigni. Nel laghetto ci sono delle strutture rocciose che ospitano l' uscita di una fontana che zampilla. Una mattina la fontana si offriva, incontrando i raggi del sole, come un meraviglios arcobaleno che ho desiderato provare a portar con me. 

Giuliano Monteleone

Psicoterapeuta

Psicosintesi

Firenze

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