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OVOIDE

Conscio ed inconscio

 

Nella psicologia psicodinamica possiamo suddividere la partecipazione alla realtà fenomenologica in due domini, quello conscio e quello inconscio. Mentre il primo può descrivere una attività di testimonianza, di monitoraggio e registrazione delle attività partecipata a gradi diversi di presenza, l' inconscio, secondo la epistemologia psicosintesica, può esser suddiviso in un inconscio personale e collettivo e il primo in tre diverse parti e illustrato nel cosìddetto ovoide:

 

inconscio inferiore (II),

medio (IM)

e superiore (IS).

 

Il diagramma dell' ovoide, rappresenta la anatomia della relazione fra conscio ed inconscio, ed illustra la costituzione anatomica energetico-psicologico-spirituale di ogni individuo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proviamo a considerare la realtà: la parola stessa è teatro di grandi discussioni e quindi proverò a restringere il campo all' ambito delle teorie psicologiche. Sappiamo che tutto ciò che ci circonda è descritta e studiata partendo dall' osservazione compiuta e mediata dalla sensorialità in dotazione all' essere umano il quale declina tutto in base alla propria posizione rispetto ad essa. Fondamentalmente l' inconscio è sia uno spazio concettuale che fenomenico, che contiene numerosi "oggetti", di diversa origine e con qualità e fenomenologia assai variegata, che non sono contattabili dalla consapevolezza se non in modo indiretto e per questo, tali oggetti, sono definiti inconsci. Tali oggetti possono essere interni a noi stessi o esterni. Anche il modo con cui codificihiamo la realtà, i processi sottostanti a tale operazione è propriamente inconscia almeno che non si ponga attenzione al dispiegarsi di operazioni mentali e vissuto psichico che si avvicenda.

Il termine inconscio può essere un aggettivo oppure essere considerato un sostantivo che descrive una realtà non percepibile immediatamente, cioè sfuggente e non manipolabile.

 

Nell' II c'è la Vita, la Natura, l' espressione primordiale giunta fino a noi e tutti i processi fisiologici; le dinamiche reciproche fra psiche e corpo. In esso trovano luogo gli schemi maturati durante lo sviluppo personale che mediano la comunicazione fra la dimensione conscia ed inconscia che si avvicendano senza l' intervento intenzionale della persona. Hanno sede le traccie di memoria motoria e schemi di procedimento nati in epoche preverbali. Nell' inconscio inferiore sono contenute anche tutte le strategie difensive apprese nel lontano passato per tutelare lo status quo, la propria salvaguardia e sopravvivenza dell' individuo di fronte alle richieste del mondo. L’ II non si caratterizza di una stasi o rigidità, è considerato plastico e se opportunamente contattato e adeguatamente stimolato può rispondere in modalità diverse e quindi rendersi trasformabile e comprensibile. Ciò può avvenire in virtù della relazione fra il testimone e l' II che, per definizione, non potrà avvenire direttamente ma mediante il coinvolgimento dell' IM.

 

L' inconscio medio si caratterizza di contenuti non presenti immediatamente nel campo di coscienza ma comunque di facile recupero. C' è una reciprocità fra II e IM dove il materiale può procedere dal secondo al primo o dal primo al secondo. E' possibile influenzare i vari processi inconsci in virtù dell' addestramento alla presenza e alla consapevolezza mediante l' intenzione e la volontà di favorire la coscienza a cui il testimone si orienta recuperando progressivamente i contatti con quelle aree personali lontane dalla luce dell' esperienza cosciente immediata. Il testimone è un fenomeno in via di arricchimento e maggiore è la disposizione alla presenza, migliore sarà il dialogo con l' II come frutto di una fluidificazione e disponibilità dei meccanismi impliciti che mettono in connessione i due territori.

 

L' inconscio superiore è sede delle intuizioni e le ispirazioni, e in qualche modo aspirazioni, più alte, artistiche, filosofiche o scientifiche, le creazioni geniali, gli imperativi etici, gli slanci all’ azione altruistica, gli stati di illuminazione, contemplazione ed estasi. L' IS può influenzare l' II in virtù dei valori che ospita richiamati dal testimone.

 

Nell' ovoide viene illustrato anche un altro livello di inconscio, già descritto da C.G. Jung, l' inconscio collettivo ovvero quel territorio non reso esplicito e osservabile che risiede nelle relazioni sociali, nella tradizione e nelle istituzionali forme di comunicazioni del mondo.

 

Nell' ovoide si possono osservare illustrate altri due aspetti. Nell' inconscio medio è presente la Volontà, funzione importante coordinatrice che il testimone può maturare e raffinare e che diventa il depositario delle molteplici informazioni che giungono dall' inconscio personale. La maturazione della volontà comporta una più forte autenticità con le personali dotazioni e potenzialità che la Vita ci ha concesso, e tale “autenticità” può essere definita “Io”. L' Io è istanza da differenziare dal termine che colloquialmente usiamo all' inizio delle frasi autoreferenziali. L' Io con la i maiuscola è quell' aspetto di tutti noi più autentico e profondo, riflesso del Sè, ovvero di quella dimensione senza tempo e senza spazio ma cionondimeno omnipresente e che sta alla base di tutta la realtà vivente e non vivente.

Nell' ovoide si osserva una linea che dall' Io va verso il Sè a rappresentare la stretta connessione fra queste due istanze. Il Sè non è solo personale ma è collettivo, ovunque e nell' ovoide si può osservarne tale caratteristiche vedendo come non sia interno all' ovoide ma un po fuori e un po dentro con tutti i limiti che un diagramma può portare con se nel tentare di descrivere una realtà multidimensionale. L' Ovoide inoltre ha un confine tratteggiato a dimostrare la la nostra Vita non è caratterizzata da solipsismo e monadica autoreferenzialità ma c'è una continua condizione di scambio con l' inconscio e la Vita delle altre persone, con arricchimento e coinvolgimento reciproco ma allo stesso tempo un confine preciso da strutturare tale per cui la nostra realtà personale sia definita ma sempre disponibile alla trasformazione verso nuove soluzioni e maturazioni, risultato di una possibile necessità non solo personale ma collettiva.

 

 

 

 

 

L' ovoide psicologo psicoterapeuta psicoterapia biopsicosintesi psicosintesi Giuliano Monteleone Firenze
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Giuliano Monteleone

Psicoterapeuta

Psicosintesi

Firenze

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